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Sabelli: “La mia verità sulla cessione”

“Sono passato per una persona che non sono e non sarò mai”

Stefano Sabelli torna a parlare della cessione di qualche mese fa, in uno sfogo pubblicato sulla pagina Facebook Spaziobrescia e ripreso anche dal portale Calciobresciano. Il terzino oggi all’Empoli ha raccontato la propria verità sugli ultimi mesi passati al Brescia.

CHIARIMENTO“Dopo mesi di silenzio è arrivato il momento di parlare. Vedere persone insultarmi nei commenti di ogni post mi ha fatto veramente male.
Non vi chiedo di tifare per me, ma solo di capirmi. Non conoscendo la verità uno può farsi un idea sbagliata, lo capisco, ma non giustifica tutto quello che ho dovuto sentirmi dire in questi mesi. Tutto è partito da un grosso malinteso, quindi per chiarirci oggi farò un passo verso di voi. Sono passato per una persona che non sono e non sarò mai. Non mi sono mai offeso e mai mi offenderò per critiche al giocatore, ma essere insultato come uomo per qualcosa che non ho fatto mi ha fatto veramente dispiacere. Non pensavo che la gente dopo quello che ho dato per il Brescia potesse pensare così male di me. Detto ciò ritengo la questione chiusa, senza rancore. In bocca al lupo per il proseguimento della stagione”.

IN SCADENZA – “Mi sarebbe piaciuto avere la possibilità di continuare la mia carriera in serie A. A giugno parlai con il presidente, perché lui ci aveva chiesto di rinunciare a 2 mensilità. Andai da lui dicendo testuali parole: pres per me non è un problema io rinuncio alle due mensilità, l’unica cosa che chiedo da parte sua è che nel caso ci sia un offerta giusta per lei e per me di lasciarmi andare. Con una stretta di mano me ne andai. Tuttavia, non si sa cosa gli sia passato in testa, è scappato facendo finta di lasciare il telefono in sede. Ciò per non rispondere né a me né a nessuno; sono rimasto in silenzio in scadenza senza che mai nessuno mi avesse proposto una soluzione. Niente! C’erano le offerte, ma ripeto il presidente è scappato non mantenendo la parola che mi aveva dato”.

FUORI ROSA“Sono rimasto in scadenza, senza nessuna offerta di rinnovo. Ma ho continuato a giocare, assumendomi anche grandi rischi. Se mi fossi infortunato gravemente, mi sarei ritrovato senza un contratto ed a 27 anni sarebbe stato difficile tornare nel mondo del calcio. Terminata la prima parte di campionato, vengo messo fuori rosa senza che nessuno mi abbia detto nulla. A gennaio io e gli altri ragazzi ci ritroviamo per il ritiro e senza avermi comunicato nulla scopro che in hotel non ho la stanza. In più Cellino voleva decidere dove dovessi andare. Cose fuori dal normale, un po’ di correttezza nella vita ci vuole. Mi si dà del mercenario, ma se lo fossi sarei rimasto in tribuna a prendere i soldi del Brescia”.

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