In esclusiva ai nostri microfoni Evaristo Beccalossi ha parlato di Brescia e dell’Italia dell’amico Mancini impegnata all’Europeo
Oggi capodelegazione dell’Under 20, Evaristo Beccalossi è cresciuto nel Brescia tra il 1972 e il 1978 tornando poi nel 1986 centrando una promozione in Serie A e retrocedendo l’anno successivo. Il fantasista mancino in carriera ha vinto un campionato e due Coppa Italia con Inter e Sampdoria, mentre in Nazionale maggiore non è mai stato convocato per un rapporto mai nato con il commissario tecnico Bearzot.
Brescia è una piazza importante del calcio italiano, eppure vanta il record di campionato di Serie B: cosa le manca per fare l’ultimo salto di qualità e affermarsi in massima serie? “Brescia è una città che dovrebbe stare stabilmente in Serie A . Personalmente mi piacerebbe che a livello sportivo Cellino facesse quello che ha fatto a Cagliari tenendolo in massima serie per tantissimi anni.”
Inzaghi è il giusto mix tra allenatore navigato e giovane in rampa di lancio: secondo te può essere la scelta giusta per il Brescia? “Pippo è cresciuto molto come mister nelle ultime esperienze. Credo sia stata un ottima scelta: riuscirà sicuramente a trasmettere la sua grande voglia di vincere.”
Cosa può dare Inzaghi più di Clotet? “Non giudico Clotet perché non lo conosco; ma Inzaghi so che è venuto a Brescia per portarlo in serie A.”
Il presidente ha la fama di mangia allenatori ed ha un carattere forte proprio come Inzaghi: pensi andranno d’accordo o c’è il rischio di avere tensioni alle prime difficoltà? “Secondo me se vanno d’accordo è una bella accoppiata destinata a ottenere grandi risultati.”
Quest’anno è più corretto definirla una Serie A2 viste le numerose squadre forti presenti: ci sarà qualche sorpresa secondo te o le favorite come il Parma faranno valere la loro forza? “Sicuramente sarà un campionato combattuto, ma con poche certezze. Il livello è molto alto e sarà talmente duro che ci saranno sicuramente delle sorprese.”
Quale giovane italiano vedi più pronto? Come valuti Papetti nell’Under 20? “Papetti mi piace molto; fa già parte da diverso tempo del gruppo Under 20 dell’Italia dove io sono capo delegazione.”
L’Italia sta entusiasmando all’Europeo: eri così fiducioso alla vigilia o Mancini ha stupito anche te per i risultati ottenuti e il bel gioco mostrato? “Me l’aspettavo perché Mancini è un grande tecnico: siamo molto amici e abbiamo lavorato insieme all’Inter con Oriali. Nulla viene per caso: i suoi dogmi sono lavoro e capacità. Valorizza molto i giovani e questo ci porterà in alto.”