Il tecnico catalano ha impresso un’identità chiara fatta di bel gioco e a tratti anche di praticità. La vetta della Serie B non è un caso
Bresciaoggi analizza il lavoro svolto dall’allenatore delle rondinelle e si sofferma sulla grande duttilità che è riuscito ad infondere alla squadra. Tutti (ad eccezione di Andrenacci e Olzer) sono stati protagonisti delle vittorie in campionato.
Addirittura il gioco a tutto campo sta determinando un miglioramento della media di 2 punti a partita della stagione 2020/2021. Ora si viaggia con un incredibile 2.5 a partita.
Ma al netto dei numeri, stupisce l’approccio tattico: nelle prime due giornate 4-3-1-2 e poi ha virato con i due trequartisti a giocare larghi quasi fossero ali.
Infine ci sono i terzini a giocare a tutta fascia. Da un lato Karacic e dall’altro Mangraviti. Proprio quest’ultimo, adattato rispetto alla posizione da centrale difensivo, è riuscito a progredire partita dopo partita e a non far rimpiangere l’assenza di Huard. Anche i sostituti di Ndoj (Bertagnoli e Benali) nelle partite in cui è stato assente per infortunio, non sono stati da meno. Alla sua mancanza è andata ad aggiungersi l’assenza di Tom van de Looi, di Federico Viviani e del capitano Dimitri Bisoli. Ma dalla panchina ognuno ha fatto la propria parte.
Una capacità ulteriore è nel trovare la chiave tattica per scardinare le difese che appaiono più organizzate. Il 3-5-2 del Benevento non era facile da perforare eppure il Brescia senza farsi prendere dal nervosismo è riuscito ad alzare ulteriormente il baricentro e a mettere in difficoltà le streghe sino a quando non hanno capitolato.