Per il figlio di “Spillo” il bilancio della stagione del Brescia resta positivo
Non ha mai militato nel Brescia a livello di prima squadra, ma il suo nome rievoca ricordi importanti nei tifosi più di vecchia data: Mattia Altobelli, figlio del campione del mondo Alessandro (quattro anni a Brescia da calciatore) è nato in città e ha chiuso la carriera in provincia tra i dilettanti, con Rodengo, Castegnato, Montichiari e Rezzato. Lo abbiamo incontrato a margine del torneo di padel dell’Accademia sport e solidarietà di Bergamo per chiedergli un parere sulla stagione dei biancoblu appena conclusa.
Come valuta in generale la stagione del Brescia? “E’ stata un’annata tutto sommato positiva, c’è stato un momento alla fine in cui sfruttando i passi falsi delle altre si sarebbe potuti salire direttamente. E’ mancato un po’ di “killer instinct” che in Serie B fa la differenza, perché abbiamo visto che è stato promosso chi ha sbagliato di meno. I playoff poi sono un’altra cosa, mentalmente devi cambiare modo di giocare. Fino almeno a febbraio-marzo si è visto un bel Brescia, ma in un campionato così lungo non puoi lasciare niente al caso perché c’è qualcuno che ne approfitta. Vedendo le squadre che ci sono il prossimo anno in B, questa era una bella opportunità”.
Da quali giocatori varrebbe la pena ripartire? “C’è chi magari è arrivato in sordina ma ha dimostrato di starci perfettamente, ho visto tanta voglia di vincere. Cistana, Bisoli hanno dimostrato attaccamento, ma bisogna investire su un attaccante da 20 gol, che fa la differenza in B. Per avere ambizioni bisogna intervenire lì. In questo, tra le avversarie, la Cremonese ha fatto eccezione, puntava in alto da 3-4 anni aggiungendo sempre qualcosa, quest’anno ha fatto le cose un po’ diversamente ed è riuscita nell’obiettivo: va detto però che Ciofani e Di Carmine hanno sempre segnato in B, magari per una serie di motivi non fanno così tanti gol ma è più facile indovinare l’attaccante se investi su uno che ha sempre segnato 15-20 gol rispetto a uno che ne ha segnati 4-5 all’estero”.
