Il Giornale di Brescia ha intervistato tre ex allenatori delle rondinelle e propone le loro parole nell’edizione odierna. Ecco quanto dichiarato da Roberto Boscaglia che ha risposto alle 6 domande.
UN TERZO DI STAGIONE GIA’ INDICATIVO? “No, i valori non sono già tutti definiti perché è ancora un pò presto, ma un terzo di campionato dà già indicazioni importanti. E questo è stato confermato dal fatto che molte squadre che sono al momento là in alto erano partite con ambizioni“.
LA SORPRESA E LA DELUSIOONE DEL CAMPIONATO? “Il Pisa è stata la sorpresa maggiore. Facile invece dire che da Monza e Parma ci si aspettasse di più vista l’importanza delle rose a loro disposizione, ma margine ce n’è, come del resto di tempo, seppur non sarà facile perché ogni partita è difficile in questa Serie B e, oltretutto, ci sono tante squadre davanti sulle quali recuperare il terreno perduto“.
L’ARMA IN PIU’ DEL BRESCIA? “Credo sia lo spirito, la forza di reazione e il pragmatismo. Questa è una squadra che ha saputo rialzarsi subito dopo un periodo no andando a fare partite, e vittorie, importanti. E ha dimostrato di saper vincere anche soffrendo“.
MARGINI DI CRESCITA? “Tutte le squadre hanno margini di crescita, anche le big d’Europa. Questo è un mestiere dove c’è sempre qualcosa che non hai fatto. E lo devi fare perché tutti ormai corrono e devi fare sempre quel passetto in più per non farti superare“.
GOL NEL FINALE: CASUALITA’ O NO? “Di sicuro, non è una casualità. Questo è un allenatore che il non mollare mai ce l’ha dentro da quando giocava ed è riuscito a trasmetterlo alla squadra. E sa che quando le squadre sono stanche gli errori sono più frequenti e si possono colpire: ogni ripartenza del Brescia, foss’anche che è fatta per far male. E questo ne rappresenta benissimo lo spirito“.
LIVELLO DELLA B PIU’ ALTO? “Negli ultimi anni si è andati sempre in crescendo: ci sono sempre più giocatori che scendono di categoria, giovani bravi che crescono e soprattutto investimenti importanti. Il livello tecnico si è alzato di conseguenza“.