E’ lo straniero con più partite nel Brescia al pari di Martinez: ai nostri microfoni Victor Hugo Mareco ha parlato dell’attuale momento delle Rondinelle

232 presenze in nove anni di Brescia: è questo il bottino di Victor Hugo Mareco all’ombra del Cidneo. Il difensore paraguaiano è stato un simbolo della retroguardia bresciana negli anni post Baggio centrando anche una promozione nel 2010 grazie ad un suo gol a Cittadella nelle semifinali playoff. Dopo una stagione in prestito all’Hellas Verona, Mareco è tornato in Paraguay dove tutt’ora gioca nell’Independiente.

Il Brescia è balzato al primo posto in classifica. Ci sono tanti segnali che fanno sognare la piazza; secondo te può ambire davvero alla promozione diretta? “Il campionato di Serie B è lungo e tante squadre lotteranno fino alla fine. L’altro giorno ho parlato con il mio grande amico Edoardo Piovani che è tornato in società e può dare un grande aiuto a tutti.”

Il Brescia ora ha un gioco meno spettacolare rispetto all’inizio del campionato, ma ha trovato il giusto equilibrio in difesa. I campionati si vincono segnando un gol in più dell’avversario o subendone uno in meno? “L’equilibrio in difesa è fondamentale: a me piace pensare che il miglior attacco sia proprio la difesa. Se non si prendono gol, si porta a casa almeno un punto e a fine campionato può fare la differenza.”

Il livello della Serie B è molto alto e una corazzata come il Parma sta faticando. Pensi che i valori della rosa verranno a galla o sorprese come il Pisa arriveranno fino in fondo? “In Serie B è fondamentale sempre fare punti. Il Parma è una corazzata, mentre il Pisa cercherà di giocare al massimo per non far fuggire il Brescia.”

Il tuo ricordo più bello dell’esperienza a Brescia? “Quando siamo andati in Serie A nel 2010. Mi ricordo ancora il mio gol nella semifinale contro il Cittadella, poi contro il Torino è stata l’apoteosi.”

Come vedi il tuo futuro? Sarai sempre nel mondo del calcio? “Mi piacerebbe tornare in Italia, soprattutto lavorare nel Brescia. Sento che posso dare la mia esperienza nel settore giovanile. Io sono cresciuto come giocatore e uomo, mi sento quasi nato a Brescia. Porto sempre nel cuore la città e vorrei tanto tornare: i tifosi sono unici.”