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ESCLUSIVA – Baiocco: “Inzaghi farà divertire i tifosi con il suo calcio propositivo”

L’ex centrocampista delle Rondinelle ha rilasciato ai nostri microfoni un’intervista esclusiva

Davide Baiocco ha vestito la maglia del Brescia per due stagioni con una promozione e una retrocessione. Nella sua lunga carriera ha militato anche nella Juventus e nel Catania in massima serie e ora è da poco diventato il nuovo allenatore di una squadra della Promozione umbra. Tanto disponibile in campo quanto fuori, nella nostra intervista ci ha raccontato cosa si aspetta da Pippo Inzaghi e il perché Brescia gli è rimasta nel cuore.

Inzaghi è il giusto mix tra allenatore navigato e giovane in rampa di lancio: secondo te può essere la scelta giusta per il Brescia? “Inzaghi ha sempre dimostrato di avere idee: è un allenatore moderno che fa un calcio propositivo. Vuol far divertire i tifosi attraverso un gioco spettacolare.”

Il presidente ha la fama di mangia allenatori ed ha un carattere forte proprio come Inzaghi: pensi andranno d’accordo o c’è il rischio di avere tensioni alle prime difficoltà? “Inzaghi come detto prima può fare molto bene, ma ovviamente gli va dato tempo e lo si deve lasciar lavorare. Siamo nell’era del tutto e subito, ma per dimostrare il proprio valore serve un certo tipo di durata temporale. L’importante è creare subito le giuste aspettative: se le visioni non collimano, è meglio non iniziare nemmeno; ma se Inzaghi e Cellino sono sulla stessa cresta dell’onda possono arrivare ottimi risultati “

Molti giocatori lasceranno Brescia e sarà quasi rivoluzionata la squadra. “A me non piace stravolgere la squadra, ma questo va fatto nell’ottica di un ciclo progettuale. Se però ogni anno rivoluziono tutto, significa che sto sbagliando qualcosa. Al primo posto va messa la filosofia di gioco e la scelta dell’allenatore: poi si costruisce la squadra intorno ai principi della società.”

Quest’anno è più corretto definirla una Serie A2 viste le numerose squadre forti presenti: ci sarà qualche sorpresa secondo te o le favorite come il Parma faranno valere la loro forza? “Molti dicono che il livello si è abbassato, ma secondo me è giusto dire che si è livellato: eccezion fatta per le big di Serie A, c’è poi un plotone di squadre in grado di competere tra di loro. Se si lavora bene, come per esempio ha fatto l’Atalanta, la scalata verso il vertice non è di certo impossibile.”

A Brescia hai vissuto una promozione e la retrocessione immediatamente successiva: cosa secondo te è andato storto nel 2011?  E cosa manca alle Rondinelle per fare l’ultimo salto di qualità e affermarsi costantemente in massima serie? “Sono stati due anni molto importanti e parte della mia famiglia è ancora a Brescia. L’anno della promozione è stato straordinario, mentre quello dopo non è stato gestito benissimo: col senno di poi è facile parlare, ma si è scelto di fare cambiamenti importanti senza dare continuità al progetto. A livello professionale la delusione della retrocessione mi ha toccato profondamente.”

E se dovessi paragonarti ad un centrocampista di oggi, in chi ti rivedi maggiormente? “Non voglio e non mi piace paragonarmi ad altri giorni, ma se devo dire un nome dico Barella. E’ un centrocampista che abbina quantità e qualità: la sua dinamicità e intelligenza calcistica è qualcosa di incredibile.”

Come vedi il tuo futuro? “Sto facendo il corso Uefa A perché voglio diventare allenatore e cimentarmi con le persone: tutto quello che ho imparato devo essere bravo a tramandarlo.”

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