L’attaccante ricorda il periodo a Brescia ed elogia Ayé per le ultime prestazioni
Nella sua lunga intervista al Giornale di Brescia Davide Possanzini parla del suo doppio trascorso al Brescia e alla Cremonese, anche se – viste le sei stagioni intere in biancoblù e la fascia da capitano – il suo cuore oggi sarà per il Brescia. Ecco un estratto delle sue parole.
IL DERBY – “Spero che vinca il Brescia, ma porto nel cuore anche la Cremonese. Trovai un ambiente sano e forte, ottimi i rapporti con club e tifoseria. Ci sono legami risalenti a quegli anni che il tempo non ha mai intaccato. A Brescia mi fu data una bella opportunità: vivemmo anni difficili, coronati però dalla gioia della promozione in A al termine del campionato 2009-10. Nel mio periodo con le rondinelle, insomma, ho vissuto di tutto e mi sento bresciano d’adozione”.
IL CAMPIONATO – “Giocare in alcune piazze è molto complicato, anche se il Covid ha cambiato tutto e ha influito negativamente sulle rondinelle. Scendere in campo con la Nord e la Gradinata piene dà carica. Perdere pezzi pregiati dopo una retrocessione è una cosa che fa male ai tifosi, ma che va digerita come ineluttabile. Al di là di Tonali, ci sta che un giocatore come Torregrossa abbia trovato posto in A. Ma la squadra resta forte anche così”.
AYE – “Non credo che il campionato italiano sia più difficile di altri, ma per un attaccante l’acclimatamento può essere un po’ più complicato. Segnare con regolarità nel nostro Paese può richiedere del tempo, ma i gol che Ayé ha segnato adesso sono importanti soprattutto perché lo aiuteranno a irrobustire la fiducia e l’autostima”.