Salvatore Bruno, doppio ex di Brescia e Chievo, ha parlato della sua avventura con la maglia delle Rondinelle per poi fare il punto in vista della sfida di questa sera
Questa sera, con fischio d’inizio alle ore 18, Brescia e Chievo Verona si affronteranno sul terreno di gioco dello stadio Rigamonti. Sull’edizione odierna del Giornale di Brescia trova spazio l’intervista all’ex attaccante Salvatore Bruno, che in passato ha indossato entrambe le casacche. L’intervista inizia con un “Il Brescia è una delle squadre… Anzi, è l’unica per cui ho pianto”.
L’AVVENTURA NEL 2006. “Sono convinto che quell’anno ci saremmo presi la Serie A. Ma di colpo Corioni esonerò Maran e prese Zeman. Le cose cambiarono in peggio. Lo dico senza rabbia e con il massimo rispetto per la figura del presidente, che ha fatto la storia del Brescia Calcio. Ecco, diciamo che forse, in quell’occasione, non era il caso di cambiare“.
SU CELLINO. “E’ una di quelle figure che hanno segnato la storia recente del calcio italiano. Purtroppo quest’anno il Brescia è ripartito male dalla B. Ha avuto una serie di problemi. Primo tra tutti, la lunga assenza del giocatore più importante, ossia Alfredo Donnarumma. Poi è partito pure Torregrossa… Credo che il Brescia debba vivere questa stagione come un anno di transizione, sabbatico. Ma vedrete che la prossima estate Cellino raccoglierà le energie e farà tutto il possibile per allestire una rosa in grado di riportare la piazza dove merita, ossia in Serie A“.
BRUNO-POSSANZINI ANTESIGNANI DI TORREGROSSA-DONNARUMMA. “Forse. Loro, insieme, erano un pò più mobili. Ma qualche assonanza la trovo“.