Stefano Bonometti, che ha indossato la maglia delle Rondinelle per 421 partite, ha parlato della situazione del Brescia e della gestione Cellino
Stefano Bonometti il Brescia lo conosce bene, ha indossato la casacca biancoblù ben 421 volte e sulle colonne del Bresciaoggi si è espresso in merito alla situazione attuale parlando anche della gestione da parte del presidente Cellino.
DISINNAMORATO DEL BRESCIA. “Gli ultimi tempi mi hanno fatto disinnamorare del Brescia. Questa gestione è zero. Non giudico Cellino come uomo ma la sua gestione è zero. La situazione è preoccupante ed è frutto di una serie di fattori che si trascinavano da tempo“.
C’ERA TEMPO DI PROGRAMMARE. “Parliamoci chiaro: nel girone di ritorno il Brescia era già retrocesso. In quel momento c’era il tempo di valutare chi tenere e chi vendere, rifare la squadra e portare in ritiro un gruppo per la promozione con un nuovo allenatore. Invece no. Il presidente che sparisce e non fa mercato, scuse varie, mettiamoci pure il Covid e la squadra non viene costruita. Chi voleva andare è rimasto e chi voleva rimanere è andato via. Tutto mentre s’insediava Perinetti, la cui mano ad oggi non si vede. Che ruolo ha? Cellino poi fa business, lo ha sempre detto, ma il Brescia per lui è stato un grande affare. Brescia gli ha dato tanto. Tonali, Cistana, Torregrossa… Quando è arrivato c’erano già e piano piano è passato all’incasso senza dare nulla in cambio ai bresciani“.
NEMMENO LA SERIE A. “Ci è andato perché Corini, di cui lui non sapeva molto, ha tenuto unito il gruppo. Poi si è visto il mercato per la A, con giocatori non affidabili e non pronti. Mi spiace, ma non si può sempre incantare la gente. Ho visto che i tifosi lo hanno contestato. Ai miei tempi ci avrebbero messo tre mesi, non un anno e mezzo“.