Il tecnico ricorre mediamente a più cambi rispetto ai predecessori. Tutti gli elementi in rosa, adesso, possono considerarsi utili
L’avvento in panchina di Davide Dionigi non ha determinato soltanto un’impennata nella media punti e nella qualità delle prestazioni. Come fa notare l’edizione odierna di Bresciaoggi, infatti, tra i principali elementi di rottura con il passato portati in dote dall’allenatore biancoblù c’è la gestione dei cambi.
PIU’ CAMBI. Dionigi attinge molto di più dalla sua panchina rispetto a chi lo ha preceduto. Cinque le sostituzioni operate in media dal nuovo tecnico, una in più rispetto al calcolo calibrato sulla brevissima gestione di Delneri. Ancor più bassa la media fatta registrare da Diego López, che si attesta a tre cambi a partita.
ARIA NUOVA. Una vera e propria ventata d’aria fresca, che valorizza la rosa e responsabilizza tutti gli elementi in squadra. Chi ha maggiormente beneficiato di questa nuova “politica” è senza dubbio Bjarnason: ai margini nel primo scorcio di stagione, è rientrato tra i titolari a Pordenone e ha propiziato il 3-1 sulla Reggiana. Di fatto, un nuovo acquisto per il Brescia di Dionigi.
