E quel 14 marzo 2004, il Parma restituì a Roberto Baggio ciò che gli era stato tolto il 5 febbraio 2002, quel maledetto infortunio al ginocchio (rotto il crociato sinistro) durante il recupero della semifinale di Coppa Italia. La partita era stata rinviata il 23 gennaio 2002 a causa della tragica scomparsa di Vittorio Mero, l’indimenticabile Sceriffo, vittima di un incidente stradale sulla A4 mentre tornava da un allenamento a Erbusco. Baggio, appresa la notizia in campo poco prima del fischio d’inizio, scosse la testa e gettò la fascia di capitano per terra, con la squadra che abbandonò il campo. Successivamente, durante il recupero della partita, si verificò l’infortunio e iniziò un periodo di guarigione accelerata per convincere l’allora CT Giovanni Trapattoni a includerlo nella squadra per i Mondiali del 2002 in Corea e Giappone.
Nel Parma c’erano due persone legate a Brescia: l’allenatore, Cesare Prandelli, originario di Orzinuovi, e il difensore Daniele Bonera, nativo di Ome, in Franciacorta. Baggio pareggiò il 2-2 dopo il vantaggio del Parma segnato da Carbone. Il gol del Brescia che portò al pareggio 1-1 fu segnato da Di Biagio, mentre il Parma si portò in vantaggio 2-1 con un gol di Marchionni. Il tecnico del Brescia, Gianni De Biasi, schierò Castellazzi (sostituito da Agliardi al 5′ della ripresa), Martinez, Di Biagio, Mareco, Castellini, Colucci, Brighi (sostituito da Schopp al 38′ della ripresa), Matuzalmen, Mauri, Caracciolo e Baggio (sostituito da Del Nero al 48′ della ripresa). Nonostante la vittoria sfumata per il Parma, Prandelli si disse “orgoglioso di aver subìto il 200° gol di un campione del genere”. Baggio si ritirò due mesi dopo, avendo segnato 205 gol. Sono passati 20 anni, ma la classe di Baggio rimane senza tempo.