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Prandini: “Cellino deve ritrovare la fiducia della piazza, la situazione non lo rende tranquillo”

Così il presidente di Coldiretti su Cellino e sull’ipotesi dell’azionariato popolare

L’edizione odierna del quotidiano Bresciaoggi riporta l’intervista realizzata con Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti e tifoso delle rondinelle.

LA FEDE NON VIENE MENO NONOSTANTE LE DIFFICOLTA’. “Sono tifoso del Brescia fin da quando ero ragazzo e andare allo stadio è uno dei pochi spazi che prendo per me stesso. Uno è tifoso in tutte le situazioni, a maggior ragione se ci sono delle criticità. In un momento come questo mi sembra corretto intervenire per dare una mano“.

IL PRESIDENTE.Sabato ero al suo fianco e la situazione non lo rende tranquillo. Ciò che ha attraversato quest’anno influisce molto: ricordiamoci che in estate e a inizio gennaio c’erano criticità. Mai come ora se uno vuole bene al Brescia deve stare vicino ai giocatori e spronarli a fare il meglio possibile per cercare di raggiungere la salvezza. Mi ha confermato che se la squadra resterà in B la cederà, non so se altri ragionamenti sono percorribili. Deve ritrovare la fiducia della piazza. Se il Brescia retrocederà credo che tutto sarà rinviato di un anno. Cellino in questo momento è nell’occhio del ciclone ed è particolarmente criticato, però gli va dato atto di aver dotato il club di un centro sportivo“.

GLI IMPRENDITORI BRESCIANI.C’è chi vuole investire nel Brescia, ma ci sono da trovare le giuste condizioni. Oggi tutto è cambiato e non si può parlare di calcio senza avere un progetto per lo stadio. Indipendentemente da chi vincerà le elezioni è giunta l’ora di pianificare seriamente il nuovo impianto. Uno stadio di proprietà deve essere il principio cardine e Corioni ci aveva provato“.

INGRESSO IN UN PROGETTO SERIO.Al momento non entrerei. Chi investe nel calcio deve avere anche una certa disponibilità economica e io sinceramente non ce l’ho. Se posso essere utile per il bene del Brescia come ho fatto recentemente lo faccio volentieri ed è un ragionamento più praticabile“.

AZIONARIATO POPOLARE.E’ una proposta suggestiva, ma non è così semplice da attuare. Il problema è chi gestirebbe la nuova società? Il Brescia merita di stare stabilmente in Serie A e in questo momento è difficile fare previsioni sul futuro della società, ma per la strada che ha preso il calcio l’azionariato popolare trova poco spazio“.

 

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