Lo slogan della campagna abbonamenti ha aperto un piccolo dibattito: “Risvegliare la Leonessa” deve partire anche dalla società
Il Bresciaoggi analizza lo slogan della campagna abbonamenti e si chiede se il risveglio della Leonessa non debba iniziare dall’alto. Il presidente Cellino, nel suo insediamento a Brescia, aveva detto che i bresciani erano abituati alla mediocrità, ma in tutto questo tempo non è cambiato nulla.
Le Rondinelle sono “abituate” e promozioni (solo due negli ultimi anni) e immediate retrocessioni non riuscnedo a far innamorare uno zoccolo duro alla squadra. Solo i soliti noti di curva e qualche piccola eccezione in gradinata e tribuna sono sempre presenti e quest’anno con un mercato senza grandi nomi sarà dura far cambiare la tendenza.
Eppure basterebbe poco: perché Cellino non parla alla città con il cuore in mano spiegando il suo progetto? L’ultima sua intervista è datata più di un anno fa e farebbe bene per avvicinare la città alla squadra. Non solo con i risultati (il Rigamonti l’anno scorso si è riempito solo nelle ultime due giornate), ma creando un almagama con la piazza che avrebbe bisogno di poco per tornare ad amare incondizionatamente il Brescia, la squadra della propria città.