Il difensore centrale si è raccontato al GdB parlando del suo passato, della stagione appena conclusa e del futuro
Edoardo Lancini domenica scorsa ha festeggiato il ritorno in Serie B. Il difensore classe 1994 aveva salutato il Brescia dopo la promozione in A decidendo di ripartire dalla Serie D con il Palermo. Il Giornale di Brescia nella sua edizione odierna riporta l’intervista realizzata con lui.
RISCATTO CON IL PALERMO. “E’ un traguardo figlio di un sacrificio iniziato tre anni fa. Dopo la promozione con il Brescia avevo la possibilità di rimanere, ma il mio desiderio era di essere protagonista altrove“.
LA SCELTA DI LASCIARE IL BRESCIA. “A Palermo mi ha portato il destino: due mesi prima del trasferimento giocammo al Barbera, la partita finì 1-1. C’erano 25mila persone, e il ruggito al gol di Nestorovski mi fece venire i brividi. L’intenzione di Cellino era quella di mandarmi in prestito al Clermont, nell’affare Ayé. Io però avevo altri desideri. Rifiutai l’Entella, mi chiamò Castagnini e subito accettai“.
A BRESCIA SOFFERTA LA PRESSIONE, OGGI SAREBBE DIVERSO. “Sì. Ho dentro di me una sicurezza diversa, mi sento più forte e mentalmente non ho paura. Non che ne avessi a Brescia, ma il pensiero che mi accompagnava sempre era: “Se commetto un errore?”. Ora ho molta più fiducia e per questo ringrazio anche Nicola Colonnata, il mental coach che ha portato Baldini. Vorrei citare anche un altro uomo dello staff, Mattia Baldini“.
CONTRATTO IN SCADENZA. “Non so ancora nulla”
RITORNO A BRESCIA IN FUTURO. “Giocare nel Brescia è sempre stato un sogno per me: andavo allo stadio da bambino, mi godevo le giocate di Baggio… Ma a Palermo la gente mi ha fatto sentire a casa: anche a gennaio, quando le cose non andavano bene, non ho mai pensato di andarmene. A Brescia ho comunque sentito sempre amore: i tifosi meritano il meglio“.