Alessandro Calori, ex giocatore e allenatore del Brescia, ripercorre l’annata tragica
Sono già passati 20 anni dalla tragica scomparsa di Vittorio Mero, calciatore del Brescia che morì in seguito ad un incidente stradale mentre i compagni di squadra erano a Parma per giocare in Coppa Italia. Sulle colonne del Bresciaoggi Alessandro Calori ripercorre quell’annata: “Un’annata diversa da tutte le altre. Eravamo partiti benissimo. In campionato e in Coppa Italia. Poi ci furono tante situazioni contro: il legamento rotto di Roberto, la squalifica di Pep Guardiola, l’assenza di Bachini, soprattutto la tragedia di Vittorio. Un atroce scherzo del destino: l’incidente d’auto avvenne a Rovato perché lui era rimasto a casa dalla trasferta di Coppa a Parma per una squalifica dovuta a un errore arbitrale. Terribile annata, quella. Nonostante tutto ci salvammo all’ultima giornata, battendo il Bologna. Un periodo vissuto malissimo”.
L’IMPRONTA DI VITTORIO MERO. “Vito ha lasciato un’impronta in tutti, dai giocatori ai tifosi del Brescia. Noi della squadra con il presidente Corioni decidemmo di devolvere il premio salvezza al figlio di Vito, Alessandro, che aveva 2 anni: l’avrebbe riscosso da grande, sarebbe stato come un’assicurazione sulla vita“.