I calabresi con 20 positivi: “Il 15 non possiamo scendere in campo”. “No ai rinvii” confermano in via Solferino

Già a dicembre, in occasione dell’assemblea di Lega B, il presidente del Brescia Massimo Cellino aveva espresso parere contrario al rinvio delle ultime due giornate di campionato previste per il 26 e il 29 dicembre e, a margine della stessa, dichiarò: “Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Staremo a vedere cosa succederà“. In sostanza il patron biancazzurro sosteneva che le conseguenze di un rinvio sarebbero state peggiori visto che non si approfittò poi per prendere una decisione sui comportamenti da attuare qualora la situazione a gennaio fosse stata la stessa.

Ed eccoci qui: la Reggina oggi conta ben 20 elementi positivi al Covid 19 e i dirigenti del club calabrese vogliono il rinvio. Per la sfida del 15 gennaio per il Brescia rimane sulla stessa linea di due settimane fa, ovvero quella del “niente rinvii“. Resta da capire perché non si sia deciso di mantenere il jolly rinvio come lo scorso campionato e perché, durante l’ultima assemblea, non sia stato introdotto nuovamente.

La dirigenza degli amaranto, tramite il general manager De Lillo, si è così espressa sul Giornale di Brescia: “Diciotto giocatori sono positivi più due membri dello staff. L’allenatore Toscano ha a disposizione solo 10 elementi. I ragazzi hanno avuto le ferie, sono giovani e pur con le precauzioni hanno girovagato. Visto l’elevato numero dei positivi, il 15 non siamo in grado di giocare. Noi e il Brescia il 26 dicembre volevamo giocare, eravamo tutti negativi e sapevamo che a gennaio la situazione sarebbe stata peggiore. Sarei stato propenso, al contrario di molti, a spostare solo le gare che non si potevano giocare. Ora vedremo“.

Il Brescia al momento non ha grossi margini perché se dovesse intervenire l’Ats per fermare l’attività della Reggina la Lega dovrà per forza rinviare l’incontro.