L’ex allenatore del Brescia è stato intervistato da Bresciaoggi
Gigi Cagni appoggia l’arrivo di Filippo Inzaghi in un’intervista a Bresciaoggi. L’ex tecnico del rush finale 2016-17 del Brescia ha allenato “Superpippo” ai tempi del Piacenza, dopo i due prestiti a Leffe e Verona di inizio carriera. Di seguito un estratto delle sue parole.
POSSIBILE VINCERE – “Pippo è abituato ad andare in ambienti che sono in fibrillazione. Mi sorprende però che abbia detto sì al Brescia, l’ho sentito di recente e mi aveva detto che gli ultimi anni sono stati stressanti, che mentalmente era pronto all’idea di non iniziare la stagione. Se ha accettato questa avventura, è perché Cellino gli avrà dato garanzie. Inzaghi è uno che nella vita ha vinto, e mica in tempi troppo lontani: 2 promozioni negli ultimi 4 anni”.
GLI ESORDI – “Quando sono arrivato a Piacenza lui era nella Primavera, il fratello Simone negli Allievi. Lo abbiamo mandato al Leffe, poi a Verona dove ha segnato 13 gol, siamo retrocessi e Pippo è tornato. Con i suoi gol, 15, abbiamo vinto di nuovo la B e da lì è andato a Parma. All’inizio non trovava spazio, giocavo con altre tre punte ma ogni volta che lo mettevo dentro, Pippo faceva gol. Viveva di calcio e basta, la sua forza era l’anticipo del difensore”.
I FRATELLI – “Ai tempi dicemmo di sì per entrambi a Tinti (il procuratore, ndr) perché sapevamo chi era, conoscevamo la persona. Simone ha avuto la fortuna e la bravura di trovare la Lazio al momento giusto. Pippo, invece, ha preso il Milan al momento sbagliato ma ha avuto il merito di ripartire prima dalla C con il Venezia poi, dopo l’esonero di Bologna, di scendere in B col Benevento rivincendo. Questo è il segnale di uno che ha davvero voglia di allenare e non guarda le categorie”.
