Il tecnico spagnolo si è raccontato alla Gazzetta dello Sport parlando di calcio e delle sue passioni
Sconosciuto fino a qualche mese, Pep Clotet ora è acclamato da tutta la piazza bresciana. In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport ha raccontato diversi aneddoti riguarda al suo modo di intendere il calcio.
“Quando ero giovane mi sono rotto il ginocchio e sono stato per più di un anno fermo senza appoggiare la gamba: non ho quindi potuto giocare a calcio, ma era già importante riuscire a camminare. E’ stato mio padre a trasmettermi la passione per gli scacchi e per il calcio: lui è un socio del Barcellona da oltre cinquant’anni.”
“A Brescia è passato Guardiola: io ero al Camp Nou nella sua ultima partita con il Barcellona; spero di portargli una maglietta per avere un suo autografo. Nel 2002 ho studiato Bielsa seguendo con lui la preparazione dell’Argentina al Mondiale in Corea e poi l’ho ritrovato anche in Inghilterra. Ho lavorato anche con Pochettino e Pellgerini.”
“Al Birmingham lanciai Jude Bellingham, ora a soli 17 anni è già titolare in Champions League con il Borussia Dortmund. In Italia molte squadre fanno il 4-3-1-2, modulo che sembrava quasi in disuso. La Serie B è un campionato difficilissimo: ogni squadra può battere chiunque. Cellino? Abbiamo un bellissimo rapporto professionale. Entrambi suoniamo la chitarra, in caso di promozione gli proporrò un concerto.”