I tre giocatori abbinano quantità e qualità e possono ricoprire più ruoli in mezzo al campo: Clotet li sta gestendo al meglio

Non è l’attacco l’arma in più del Brescia in questa volata verso i playoff, bensì il centrocampo: Clotet ha capito come impostare la squadra affidando la regia a van de Looi e confermando il capitano Bisoli. Poi l’altra mezzala e il trequartista vengono giostrati a turno tra Bjarnason, Ndoj e Jagiello, i più duttili e in grado di ricoprire diversi ruoli con un rendimento molto elevato.

L’islandese è l’uomo del momento, a segno da tre partite consecutive: sembra giocare in pantofole talmente è a suo agio. Quantità e qualità. Bjarnason è ovunque e in questa stagione ha praticamente ricoperto tutti i ruoli del centrocampo, perfino il play basso in uno spezzone di partita. Clotet lo preferisce trequartista, in grado di inserirsi e di essere il primo a pressare e chiudere le fonti di gioco avversarie.

Ndoj ha una media realizzativa da vero attaccante e, nonostante i tanti problemi fisici, si è dimostrato qualitativamente di categoria superiore. La sua facilità di tiro e la fantasia nell’imbeccare le punte lo farebbe propendere per fare il trequartista, ma Clotet ha un’idea diversa. L’albanese viene visto più come mezzala perché sa anche coprire molto bene e non gli manca di certo il temperamento aggressivo tipico di una mezzala.

Jagiello invece è un gran tiratore e il secondo marcatore di squadra. Il polacco è sempre stato inserito dietro le o la punta, ma ieri contro il Vicenza è partito dal primo minuto più arretrato per aumentare la qualità del fraseggio in mezzo al campo. Con l’ingresso nella ripresa di Ndoj per Bjarnason , Jagiello si è poi alzato ricoprendo il ruolo a lui più congruo. Clotet ha capito come giostrare tutti i pilastri del centrocampo e in questo finale di stagione, dove gli impegni saranno sempre ravvicinati, è importante gestire le energie di tutti avendo tutti gli uomini al massimo.