Decisiva fu la presenza di Roberto Baggio, arrivato a Brescia un anno prima
Oggi un trasferimento del genere non sarebbe più possibile. Sono le parole di Gianluca Di Marzio al Corriere della Sera – Brescia, a un giorno dal cinquantesimo compleanno di Pep Guardiola: l’esperto di calciomercato ha detto la sua su quel clamoroso trasferimento, il secondo in 13 mesi dopo quello di Roberto Baggio, raccontando anche un aneddoto. Il fuoriclasse catalano arrivò a Brescia da svincolato dopo 11 anni nella prima squadra del Barcellona e fu presentato il 30 settembre 2001, giorno del celebre derby pareggiato in rimonta in pieno recupero al Rigamonti.
LA SCELTA. “Clamoroso che un giocatore come Guardiola abbia scelto, da svincolato, di andare al Brescia mentre aveva offerte da squadre più blasonate. Anche la Juventus lo voleva, ma lui preferì il Brescia. C’è una spiegazione ed è Roberto Baggio: Guardiola voleva giocare con lui e voleva diventare simbolo di una realtà come quella di Brescia. E infatti al primo incontro con la dirigenza sapeva già tutto sulla squadra”.
LA TRATTATIVA. “Mi colpisce che Mazzone non lo volesse. Mazzone aveva dato la sua parola a Giunti e non voleva rimangiarsela: era tutto un altro calcio rispetto a oggi. Si sentiva scavalcato e, non appena incontrò Guardiola all’hotel Touring di Coccaglio, glielo disse. Guardiola rispose cortesemente: “Se sono un problema me ne vado”. Alla fine si risolse tutto, ma a Coccaglio con Mazzone, Pederzoli, Nani e Corioni tremarono i muri. Si arrivò quasi alle mani…”