Due stagioni fa regalarono la promozione al Brescia a suon di gol. L’esito di questo campionato dipenderà molto dal loro rendimento
“Io e Torregrossa ci conosciamo da tanto tempo, per noi parlano i numeri, dobbiamo cercare di regalare più gol possibili a questa squadra”. Con queste parole nell’immediato post-partita di Ferrara, Alfredo Donnarumma ha sostanzialmente apposto il sigillo sui buoni propositi per l’anno nuovo. La conosce bene, lui, la potenza di fuoco di un tandem che due anni fa fece faville in cadetteria: trentotto gol e diciassette assist in due, che condussero la squadra in Serie A dall’ingresso principale.
LE DIFFICOLTA’. Da lì in poi, però, qualcosa si ruppe. Un po’ perché del salto di categoria risentono inevitabilmente tutti, e un po’ per qualche infortunio di troppo, unito alla perenne fragilità della guida tecnica, che nel corso dei mesi non ha fatto altro che sparigliare dannosamente le carte dei principi di ordine tattico cui fare riferimento.
UN NUOVO INIZIO… L’apertura del nuovo anno può però propiziare l’inizio di un nuovo capitolo per i due: Torregrossa sin qui ha di fatto retto da solo il peso dell’attacco, ma il rientro del redivivo partner, finalmente arruolabile dopo una lunga assenza per il Covid e qualche acciacco, può redistribuire il carico di responsabilità e ingenerare benefici più che significativi per il reparto d’attacco.
…MERCATO PERMETTENDO. C’è la sempiterna variabile impazzita del mercato a guastare un po’ il discorso: Torregrossa fa gola a diversi club di A, Donnarumma ha estimatori in tutto lo Stivale. La sfida è dunque resistere agli assalti e blindare due patrimoni del club, se l’obiettivo è tornare a brillare.
