L’allenatore bergamasco, che vanta anche un passato da calciatore in maglia Brescia, si è concesso ai nostri microfoni per un’intervista esclusiva
L’ultima esperienza di Bortolo Mutti su una panchina risale alla stagione 2015/16 a Livorno, ma da calciatore ha vestito dal 1977 al 1980 la maglia del Brescia andando a segno 28 volte.
È sorpreso dall’inizio di campionato del Brescia? “No. La squadra è stata costruita con criterio ed è guidata da un ottimo allenatore che conosce la categoria: abbiamo ancora tutti sotto gli occhi la cavalcata che fece due stagioni fa con il Benevento.”
Inzaghi ha dato un gioco improntato all’attacco: in Serie B secondo lei si vince segnando di più o subendo di meno? “Si vince creando i giusti equilibri e valorizzando le proprie individualità in un gioco corale. Nono è giusto parlare di difesa e attacco, la squadra è composta da undici giocatori per entrambe le fasi.”
Cosa può fare Inzaghi per puntellare la retroguardia? “Può lavorare sicuramente sul reparto creando soprattutto quella voglia di conquistare palla partendo dal reparto avanzato. La difesa inizia dagli attaccanti e con i giusti movimenti tutta la squadra ne giova.”
A lungo andare, avere tanti giocatori importanti costretti ad accomodarsi in panchina può diventare un problema? “No, se una squadra vuole vincere è costretta ad avere tanti giocatori importanti. A lungo andare sarà un valore aggiunto.”
Monza e Parma, le due grandi favorite, stanno faticando ad ingranare, mentre il Pisa è la vera sorpresa. Pensa che continueranno così o le vere forze verranno a galla? “In Serie B nulla è scontato: alla lunga credo che le vere forze usciranno, ma il Pisa può essere la rivelazione fino a fine campionato.”