L’attaccante islandese ha collezionato la miseria di 86 minuti sparsi in otto apparizioni: Clotet sembra non voler puntare su di lui

Il Brescia ha solo tre attaccanti di ruolo in rosa, di cui solo uno a pieno regime: Ayé infatti sta tirando avanti la carretta praticamente da solo con Donnarumma impegnato nel suo recupero della miglior condizione fisica e Fridjonnson relegato ai margini. Ma perché non aumentare il minutaggio dell’islandese visto il delicato momento realizzativo delle Rondinelle?

Nelle ultime partite una boa avrebbe fatto comodo per scardinare le difese di Reggiana e Pescara: con un attaccante di peso Clotet potrebbe anche variare un po’ il suo canovaccio tattico puntando anche sui lanci lunghi, cosa che con Ayé e Donnarumma è deleterio fare. Quando la squadra fisicamente è alle corde, spazzare il pallone alla disperata e contare su qualche spizzata o su qualche fallo da prendersi è un’arma importante.

Eppure Fridjonsson quest’anno ha visto il campo con il contagocce: dopo l’iniziale infortunio che l’ha tenuto fuori fino a metà gennaio né Dionigi né Clotet hanno mai puntato veramente su di lui. Quattro presenze per ciascun allenatore, un totale di otto misere apparizioni: contro Cosenza e Reggiana ha toccato il suo massimo minutaggio arrivando a giocare per un quarto d’ora. É stato comprensibilmente impossibile negli 86 minuti complessivi in cui ha visto il campo mettersi in mostra e gli unici dati a referto sono due cartellini gialli, sinonimo di voglia di dire la sua.

Il questo finale di stagione, magari quando l’obiettivo salvezza tanto decantato da Clotet sarà raggiunto, l’attaccante islandese avrà più chance per dimostrare il suo valore: con un attacco da rifondare in vista del prossimo campionato, perché non dare fiducia a Hólmbert Aron Fridjónsson?