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Baggio e l’infortunio al ginocchio: “220 punti e 12 chili persi, chiesi a mia mamma di ammazzarmi”

Il racconto straziante dell'ex Brescia dopo il gravissimo infortunio del 1985

Nel corso dell’intervista esclusiva al Corriere della Sera, Roberto Baggio ha raccontato del primo gravissimo infortunio al ginocchio patito con la maglia del Vicenza:

“Il momento più brutto è stato il devastante infortunio subito nel 1985 con il Vicenza – ha raccontato Baggio parlando al Corriere della Sera -. Era come se mi fosse scoppiato un ginocchio. Un dolore impensabile, mi ha segnato per la vita e non mi ha mai lasciato. Quando mi sono svegliato dall’anestesia e ho visto come era ridotta la gamba mi sono sentito svenire. Mi hanno tolto il muscolo vasto mediale, quello che sostiene ginocchio e gamba, ed era come se mi avessero tagliato i muscoli e ridotto la gamba. Il mio braccio era più grande della mia gamba. Avevano fatto un buco nella tibia, con il trapano, allora unico modo in cui si poteva attraversare il muscolo.

Per fissarlo nella parte esterna mi misero 220 punti di sutura con le graffette di ferro. Io non potevo prendere gli antinfiammatori perché ero allergico. Se dormivo non sentivo dolore, ma da sveglio era una tortura, avevo dentro qualcosa di incandescente. Piangevo tutto il giorno, non mangiavo. Ho perso dodici chili. Quando mi svegliai e vidi la mia gamba in quello stato dissi a mia madre che, se mi voleva bene, doveva ammazzarmi”.

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