Brescia-Feralpisalò rappresenta il primo incrocio sul campo tra Cellino e Pasini, i patron delle due formazioni che questa sera daranno vita ad un confronto inedito nell’anticipo di Serie B. Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Nicola Binda ha tracciato i connotati di quella che, a tutti gli effetti sarà una sfida nella sfida
“Calcisticamente Brescia è sempre stata una monarchia, con una squadra regina e nessuno che abbia mai osato metterne in discussione il trono. Fino a quando non è arrivata la novità di Giuseppe Pasini – bresciano della Valsabbia – primo club della provincia a gettare il guanto di sfida. No, non sta nascendo una nuova rivalità. Il Brescia resta la Leonessa, la Feralpisalò una rispettosa sfidante. Anche se sotto sotto un pizzico di pepe c’è. Perché dopo la promozione in B il primo problema per il club di Salò (e Lonato) è stato lo stadio. E Massimo Cellino, in quei giorni retrocesso tra le polemiche e in attesa di riammissione, ha detto di no a Pasini, costretto a quel punto a trovare asilo a Piacenza. Dispiaciuto. Con Cellino (in questi giorni a Londra, stasera non dovrebbe esserci) insomma non è amore, pur essendo entrambi del segno del Leone. Ma a prescindere dal caso stadio, anche a distanza non si sono mai amati. E in zona, negli ultimi mesi, lo stesso pensiero l’hanno fatto in tanti: se Pasini avesse sposato la causa del Brescia, dove l’avrebbe portato?”.
