L’ex attaccante del Brescia ha parlato della stagione delle Rondinelle
Dario Hubner è stato intervistato da Bresciaoggi per parlare della nuova stagione che vedrà il Brescia ancora una volta protagonista sul campionato di Serie B. Ecco le parole dell’ex bomber delle Rondinelle:
SALVEZZA UNICO OBIETTIVO – “Bisogna dimenticare la retrocessione ma non ritengo che quest’anno possa aspirare a più di una salvezza tranquilla. Mi aspettavo acquisti di maggiore spessore in attacco”.
LE DIFFICOLTA’ DELLA B – “Il campionato di Serie B non è semplice. Ci vuole esperienza, soprattutto. Lo scorso anno fui intervistato a fine settembre e la squadra era in testa alla classifica. O sbaglio? Fui intervistato e predicai calma perché la Serie B è interminabile. Purtroppo abbiamo visto come è finita”.
IL DEBUTTO COL COSENZA – “Benissimo e sono 3 punti molto importanti. Però bisogna essere bravi a tenere un cammino lineare, non perdere troppo, vincere ogni tanto e portare a casa più che si può. A volte anche un pareggio fa brodo”.
LA STAGIONE SCORSA – “Il Brescia faticava a fare gol. Spesso gli avversari lo bucavano con un solo tiro in porta e vincevano le partite. L’anno scorso è mancato un giocatore leader, uno che in campo facesse il vice allenatore. Quando prendi gol al 90’, non deve succedere di beccarlo al 91’. Ti devi mettere con 10 uomini in area e non deve passare nessuno”.
LA CESSIONE DI AYE’ – “Era un buona mezza punta, ma l’ho sempre visto fare l’attaccante puro. Non è un uomo d’area ma di movimento: appoggiava, apriva il gioco. La prima punta non era il suo ruolo e in campo si vedeva eccome”.
CELLINO E GASTALDELLO – “In Italia si parla dell’allenatore molte, troppe volte. Ma un tecnico conta non più del 25-30 per cento. Tantissimi hanno guidato le provinciali e non hanno fatto nulla, sono stati esonerati. Capaci tutti di vincere i campionati con gli squadroni. L’importante è avere una rosa all’altezza, poi un mister può aiutarti a vincere le partite, ma non ti porta più di 4-5 punti a stagione. E se ha a disposizione 14-15 buoni giocatori, allora sì che un presidente può chiedere dei risultati. Ma se a uno dai in mano una 500, non puoi pretendere che la faccia sfrecciare come una Ferrari”.–