Andrea Caracciolo, leggenda del Brescia, si è raccontato sulle colonne de Il Giorno
Con il Brescia, Caracciolo ha legato la sua carriera raccogliendo 418 presenze e segnando 179 reti. In un’intervista odierna a Il Giorno ha detto: “Sono cambiati i tempi, una volta c’erano presidenti che si comportavano da padri di famiglia, ora sono arrivate le aziende e c’è meno senso di appartenenza anche da parte dei calciatori. Se hanno mai bussato club stranieri alla mia porta? Certo, e con offerte importanti. Ma ho preferito restare a casa e l’amore incondizionato di un’intera tifoseria a tutto il resto”.
IL PRESENTE. “A me non manca niente del rettangolo verde. Ho dato il massimo, mi sono tolto soddisfazioni incredibili con la maglia che più ho amato e appena Lodovico Camozzi (main sponsor ndr) mi ha dato l’opportunità, prima di intraprendere la carriera di dirigente e poi quella di presidente del club, l’ho colta al volo. Ho vissuto così tanti spogliatoi che penso di poter offrire qualcosa in più sia ai ragazzi in campo che alla squadra di dirigenti con cui sto lavorando. Spero solo di non incontrare il Brescia in campionato, soffrirei troppo”.
CHE ATTACCO. “Sono stato anche fortunato. Ho avuto modo di giocare con Baggio, Guardiola e tanti campioni. Possanzini mi diceva: “Tu oggi non corri. Va in area di rigore e buttala dentro, tutto il resto lo faccio io”. Quella stagione segnai 25 gol”.
