La regista del Brescia Femminile fa il punto della situazione dopo la prima vittoria in campionato. E sulla sua carriera ha pochi dubbi

Il reparto nevralgico del Brescia Femminile non può prescindere dal suo faro, Serena Magri. Come suggerisce il proprio nome, la giovane di Castegnato ha un approccio al calcio spensierato ma non privo di fantasia. Una ragazza, ben più matura dei suoi ventuno anni, che ha le idee chiare sul suo futuro. Fuori dal campo è studentessa universitaria di economia e con indosso gli scarpini diventa il cervello del centrocampo biancazzurro.

Adesso anche la situazione del Brescia è piuttosto calma, lo 0-4 inflitto al Genoa riporta il sereno. “Finalmente siamo riuscite a conquistare una vittoria. Ci aspettavamo di ottenere risultati migliori in questo avvio ma l’importante è esserci sbloccate“.

L’obiettivo seppur non dichiarato esplicitamente è proseguire in un percorso di crescita. “Lo scorso anno è stata dura per come è finita. Però questa annata è tutta diversa e l’obiettivo è migliorare il risultato della scorsa stagione. Abbiamo imparato molto dall’epilogo dell’ultimo campionato, il nocciolo duro del gruppo è rimasto. Ripartiamo dal grande affiatamento“.

Un cammino di crescita che interessa la squadra intera ma anche la ragazza del 2001. “Ho condiviso in questi anni lo spogliatoio con ragazze di grande esperienza, questo mi ha aiutato a crescere molto. Da tutte cerco di apprendere i punti di forza soprattutto da chi ha militato nella massima divisione“.

Per realizzare i propri sogni spesso ci vuole perseveranza e non smettere mai di crederci. “Il mio sogno è diventare una giocatrice professionista e di riuscirci con la maglia del Brescia. Sono una grande tifosa, è la squadra della mia città, amo andare al Rigamonti a vedere le partite e quando sono in trasferta le seguo dal cellulare“.