La mancanza di idee di gioco contro il Frosinone è stata evidente: l’anno scorso Pajac e Sabelli garantivano cross spesso decisivi
Il tridente pesante del Brescia non ha sopperito la carenza di idee di gioco: senza un vero regista o un trequartista Moreo, Bianchi e Ayè sono rimasti isolati e si sono visti solo per il lavoro di sacrificio in fase di ripiegamento.
Anche lo scorso anno questo problema era noto e risaputo, ma le sgroppate di Pajac sulla sinistra e Sabelli sulla destra garantivano un’importante alternativa. Soprattutto il croato, miglior crossatore della scorsa stagione, ha fornito sette assist, spesso decisivi oltre le due reti messe a segno.
Avere tre attaccanti pesanti e non poterli fornire nel modo adeguato é un peccato colossale: Karacic è stato impegnato sulla difensiva limitando le sue corse, mentre Mangraviti non è un terzino di ruolo e dal suo piede difficile partiranno cross importanti. Soprattutto contro il Frosinone non si è praticamente mai arrivati sul fondo e quindi innescare le punte dalle corsie laterali è utopistico.
In mezzo al campo van de Looi prima e Labojko poi non hanno mai fatto partire un’azione degna di nota. E il trequartista? L’unico vero di ruolo, Olzer, è stato in panchina tutto il tempo. Anzi, in tre partite non ha mai visto il campo. Se contro Pisa e Südtirol il risultato non aveva posto l’interrogativo, il pesante ko contro il Frosinone ha messo nuovamente alla luce la questione sul suo mancato impiego.
Il Brescia è ancora un cantiere aperto, ma forse serviva arrivare più rodati all’inizio del campionato. L’ultima settimana di mercato servirà per puntellare la rosa e tappare alcuni buchi critici con l’obiettivo di disputare un campionato più tranquillo possibile e non patire altre delusioni come quella di Frosinone.