Il grande ex è stato intervistato da Bresciaoggi
Bresciaoggi ha pubblicato un’intervista a Dino Galparoli, difensore del Brescia nel triennio 1978-81 e protagonista anche della promozione 1979-80 celebrata proprio in questi giorni da una mostra nella sala Don Recaldini di Buffalora. Di seguito un estratto delle sue parole.
L’EVENTO – “Certi compagni di quel Brescia non li rivedevo da secoli. Forse quello visto più di recente prima di giovedì è Mutti, ma parliamo di una quindicina di anni fa. Oggi alleno i giovanissimi del Resana di Seconda Categoria”.
ANEDDOTI – “Stavo benissimo, c’era una società fantastica con un presidente come Saleri, un allenatore come Simoni e un gruppo come da nessun’altra parte. Podavini di testa era un disastro: una volta Malgioglio su un calcio d’angolo gli ordinò di piazzarsi sul primo palo, e invece di respingere si abbassò all’improvviso. Non so come fece Malgioglio a evitare il gol, e mentre gli urlava infuriatissimo Poda ridendo si rivolge a me: hai visto com’è attento il nostro portiere?”
SIMONI – “Zigoni durante la settimana rompeva le scatole a Mutti e Penzo, dicendo che non segnavano mai e chiedendo di giocare. Un giorno Simoni lo prende sul serio e gli dice: domani tocca a te. E lui: mister, meglio che faccia giocare Mutti e Penzo che sono più giovani. Alla fine dell’allenamento del mercoledì mattina prendevo l’auto per andare a Reggio Emilia dalla fidanzata anche se non si poteva, tornando il giovedì. A fine stagione vengo premiato con la Rondinella d’Oro. Simoni, durante la serata, mi dice: bravo, ti sei divertito quest’anno, ne hai fatta di strada per andare a Reggio. Sapeva tutto, volevo sprofondare. Ma lui: tranquillo, sono stato giovane anch’io, ma l’anno prossimo bisogna fare sul serio perché vogliamo andare in A. Eravamo tutti con Simoni, uno così non si poteva tradire”.