L’ex allenatore delle rondinelle ha paragonato questa stagione con quella nella quale guidò il Brescia ai playoff
Nella stagione 2012/13 Alessandro Calori guidò il Brescia ai playoff, conquistando l’accesso all’ultima giornata grazie alla vittoria contro il Varese nello scontro diretto. L’ex allenatore dei biancazzurri – intervistato dal Giornale di Brescia – ripercorre quella stagione facendo il focus anche su quella corrente.
LE MOTIVAZIONI DEL SORPASSO DI OTTO ANNI FA. “Quello fu il coronamento della crescita di una squadra con tanti giovani che la componevano. Un percorso che portò la squadra ad arrivare a quel preciso momento con la convinzione nei propri mezzi: sapevamo che non potevamo sbagliare nulla in quel rush finale e infatti ne vincemmo parecchie, compresa quell’ultima che ci permise di scavalcare l’avversario e prendere l’ultimo vagone del treno playoff“.
QUELL’ANNO SI PARLO’ MOLTO PRIMA DI PLAYOFF, QUEST’ANNO NO. “Può essere un modo per alleggerire la pressione. Quello che poi si dicono all’interno dello spogliatoio, non filtra. Abbassare i toni non vuol dire che un pensiero a rientrare nelle otto non sia stato fatto. E’ difficile, ma con quattro partite ancora da giocare, credo che niente sia ancora precluso. E la prossima, è la partita spartiacque“.
LA SFIDA CON LA SPAL AL RIGAMONTI. “Quella è la gara decisiva per capire se i playoff resteranno un sogno o meno. E’ una sfida diretta che potrà farti ambire ancora a quell’aggancio o chiuderà il discorso. Non c’è più margine, lo dice il distacco da quelle davanti, lo dice quasi l’aritmetica“.
SERVE CHI LA BUTTA DENTRO. “Io avevo Caracciolo e Corvia che, nonostante fossero due prime punte, ero riuscito a far coesistere. Servirebbe il miglior Donnarumma per dare quel quid in più, seppur bisogna riconoscere che Ayé, per un delicato periodo, ha comunque tolto al Brescia le castagne dal fuoco. Ho comunque grossa stima nel direttore Perinetti e devo dire bravo a Clotet che è riuscito a risollevare la squadra in un momento molto difficile e non era scontato. Se adesso riescono a trovare un equilibrio offensivo e, come detto, a vincere la prossima, se la possono giocare fino in fondo“.
