A Salerno il Brescia si è trovato sotto, ma non ha mai saputo reagire: quest’anno solo contro la SPAL le Rondinelle hanno rimontato uno svantaggio
La poca brillantezza del Brescia visto a Salerno si racchiude in un dato canonico: zero tiri in porta. Mai pericolosi, mai una reazione dopo il vantaggio di Bogdan. Quest’anno le Rondinelle solo una volta hanno portato a casa l’intera posta in palio dopo essere passate in svantaggio: era il 30 dicembre e a Ferrara contro lo SPAL decisero le reti di Torregrossa, Donnarumma e Bjarnason.
In cinque occasioni la missione è stata compiuta a metà riuscendo a riacciuffare almeno il pareggio: è capitato alla prima giornata contro l’Ascoli, in casa contro il Venezia, nel recupero a Cremona, a Pordenone e a Lecce. Al Rigamonti contro i lagunari e al Via del Mare i gol decisivi arrivarono addirittura in pieno recupero con Papetti e Ayé.
Il Brescia quindi fatica sempre a riacciuffare una vittoria dopo essersi trovato sotto; la speranza è che non capiti più una partita come quella dellArechi. Se la sconfitta contro la terza forza del campionato ci può stare, è inaccettabile la mancanza di voglia di recuperare con uno spirito combattivo degno di una leonessa.