Due ex Rondinelle come Antonio Filippini e Marco Serafini sono state intervistate dal Giornale di Brescia sul calciomercato

Lunedì sera si è conclusa la finestra invernale del calciomercato, ieri sera la Curva Nord ha contestato il presidente Cellino chiedendo rispetto e chiarezza, oggi il Giornale di Brescia riporta l’intervista a due ex Rondinelle come Antonio Filippini e Marco Serafini che hanno dato il loro giudizio sul mercato biancoblù.

FILIPPINI SUI NUOVI. “Non resta che sperare nei nuovi, ma mi sono documentato sul vissuto di Pajac e Ninkovic e non si può certo pretendere che siano pronti subito. A Dionigi sarebbero invece serviti giocatori che dessero immediatamente nuova linfa a una squadra che ora deve solo pensare a salvarsi il prima possibile“.

FILIPPINI SULLA DIFESA. “Papetti è bravo, ma ancora molto giovane. Mangraviti l’ho allenato e non è un difensore pure, è stato adattato in quella zona. Sarebbe servito uno stopper di esperienza che li aiutasse a crescere. Il segreto di una squadra spesso è nel mix tra l’entusiasmo che possono dare i giovani ai più anziani e i trucchi del mestiere che quest’ultimi possono regalare a chi è ancora alle prime armi“.

ANCHE SERAFINI E’ D’ACCORDO. “Al Brescia per stare tranquillo serviva altro. Sono arrivati giocatori giovani o comunque di prospettiva, ma a Dionigi occorreva gente pronta a dare una mano a una squadra che deve mettersi a fare punti per allontanarsi da una zona di classifica molto pericolosa. Mi auguro a questo punto che la figura dell’allenatore diventi centrale e inattaccabile perché il Brescia ha bisogno di un leader e questo può essere solo Dionigi“.

LA MEDICINA SECONDO FILIPPINI. “Dionigi dovrà guadagnare ore stando ancora di più sul campo, anche se so che è già un grande lavoratore. Potrebbero essere utili i doppi allenamenti per i più giovani come facevo io a Livorno e come Lucescu faceva al Brescia con me, mio fratello, Baronio e Pirlo“.