Da quando Cellino è approdato a Brescia nell’estate 2017 ha dato il via a una grande rivoluzione sia a livello societario sia a livello di squadra
Massimo Cellino è un presidente al quale piace cambiare: lo aveva dimostrato nelle due passate esperienze con il Cagliari e con il Leeds e, anche a Brescia, sta percorrendo la medesima strada. Il Corriere della Sera (edizione Brescia) in edicola oggi fa il punto sulla rivoluzione attuata dal presidente da quando è giunto nella leonessa d’Italia più di tre anni fa.
L’intero organigramma della società è cambiato: non ci sono più Sagramola e Castagnini, artefici di un grandissimo lavoro e che traghettarono le rondinelle quando di fatto non c’erano soldi, non c’è più nemmeno una figura importante come il team manager Edoardo Piovani che del Brescia conosceva ogni segreto.
Sulla panchina Davide Dionigi è il decimo cambio. Prima di lui questa la sequenza: Boscaglia, Marino, Boscaglia, Pulga, Suazo, Corini, Grosso, Corini, Lopez, Delneri e di nuovo Lopez. Per quanto riguarda la rosa, infine, sono 50 i giocatori acquistati (molti non hanno mai giocato) e 45 quelli ceduti. Di fatto i superstiti non sono molti: Andrenacci, Cistana, Mangraviti, Bisoli, Ndoj e Semprini.