L’ex giocatore di Brescia e Pisa, Daniele Mannini, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul suo passato al Giornale di Brescia
Daniele Mannini, ex calciatore che ha indossato le maglie del Brescia e del Pisa, è il protagonista dell’intervista che trova spazio questa mattina sul Giornale di Brescia. Mannini, dopo aver dato l’addio al calcio, si è trasferito in Inghilterra dove adesso è responsabile commerciale di un’azienda.
L’ADDIO AL CALCIO. “Sentivo la necessità di fare un’esperienza lavorativa diversa. Mi dà soddisfazione curare gli alimenti che poi finiscono sulle tavole. Mangiare bene e sano è importante. Puntiamo a ricette veloci con materie prime facili da reperire. Produciamo ad esempio idrocolloidi con cui le casalinghe qui fanno le marmellate senza saperlo. La cucina mi ha sempre appassionato. Anche se io a pranzo mangio ancora riso in bianco e petto di pollo come se dovessi allenarmi nel pomeriggio“.
IL CALCIO. “Non guardo quasi più nulla. Anche se so che sabato c’è Pisa-Brescia. In nerazzurro ho iniziato in C1 e sono tornato per riportarli in B quando, in biancoazzurro mi sono ritrovato in A a soli 20 anni, un sogno. Non chiedetemi quanto finirà, anche se a Brescia mi sento ancora con Edoardo Piovani e Simone Dallamano e mi spiace che Cellino non ha più deciso di tenerli in società, ma d’altra parte nel calcio ormai quando arriva un nuovo proprietario tende a cambiare tutto“.
SAREBBE SERVITO ANCORA UN ANNO DI BRESCIA INVECE CHE ANDARE A NAPOLI. “Come si faceva a rifiutare quella proposta? Per fare il salto di qualità avi dovuto avere anche il tiro da fuori. Con quello però feci un gol nel derby a Verona e mi dicono sia ancora l’ultima vittoria del Brescia in casa dell’Hellas…”
SEGNEREBBE ANCORA CON DE SANTIS A TERRA COME IN UDINESE-BRESCIA. “A 20 anni senti le pressioni, la classifica piangeva e i tifosi rumoreggiavano. Con la maturità si fanno altre scelte”.