Filippo Galli ha parlato del Brescia e del suo nuovo allenatore Rolando Maran nel corso di un’intervista rilasciata a Bresciaoggi:
MARAN – “Ha tanta esperienza e le qualità adatte per entrare in un contesto turbolento come quello di Brescia. In carriera ha vissuto ambienti altrettanto difficili. Sono certo che abbia Brescia nel cuore e tra l’altro da anni abita in provincia, sul lago di Garda. Gli auguro di fare bene, però non sarà facile”.
OBIETTIVO SALVEZZA – “Maran ha iniziato a lavorare in un contesto difficile. L’obiettivo-salvezza è difficile, ma Maran ha la capacità di valorizzare i giovani e di motivare i giocatori nella maniera giusta”.
IL CAMPIONATO DEL BRESCIA – “All’inizio, quando aveva 3 partite da recuperare, mi brillavano gli occhi. Dicevo: se fa 9 punti, arriva a ridosso della prima. La mia speranza si è vanificata subito”.
L’ESPERIENZA AL BRESCIA – “Il Brescia è stato il mio 2° Milan, sono rinato. Avevo vissuto 2 anni difficili con la Reggiana: retrocessi dalla A e in B non eravamo riusciti a risalire. Anche a Brescia arrivai in un momento difficile. I tifosi erano arrabbiati per la retrocessione. In 2 anni siamo stati promossi e abbiamo fatto una stagione straordinaria in A con giocatori come Baggio, i gemelli Filippini, Pirlo, Hübner, Calori, Petruzzi, il povero Mero. E sono rimasto legato a tutti e 3 gli allenatori che ho avuto: Baldini, Sonetti, Mazzone. Tre anni vissuti pericolosamente”.