Stefano Vecchi godeva della fiducia di Cellino, ma non è stata la prima scelta, e questo ha comunque influito sull’attesa che ha alla fine portato al clamoroso dietrofront. Altri, prima di lui, hanno declinato l’offerta del presidente che coadiuvato da Castagnini ha provato a sondare il terreno con diversi allenatori. Chi per un motivo personale, chi per ragioni economiche, alla fine la scelta era ricaduta quasi obbligatoriamente su Stefano Vecchi.
In pole position nel taccuino di Cellino c’era Luca D’Angelo, ma l’operazione non si è conclusa per i costi elevati dello stipendio, ancora sotto contratto col Pisa. Il presidente ha contatto anche Beppe lachini ed ha avuto un colloquio con Michele Mignani. Scartata l’opzione Venturato.
Massimo Cellino ha sentito anche Fabio Grosso, ora al Lione. Il sardo aveva chiesto all’ex Frosinone di tornare già in estate, ma il tecnico non aveva aperto alla possibilità. Si è quindi arrivati al nome di Stefano Vecchi (anche lui, già sentito in estate), il quale ha superato la concorrenza di Cristiano Lucarelli. Ma dopo una mattinata di attesa tra buonuscita dalla FeralpiSalò e incertezze varie, Vecchi è stato congedato telefonicamente facendo ritornare l’ex Ternana il probabile prossimo allenatore del Brescia.