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Che sia Serie B o Lega Pro, dopo una stagione fallimentare come la scorsa era finalmente giunta l’ora per ripartire con un nuovo progetto

Alzi la mano chi non avrebbe accettato la Lega Pro potendo ripartire da un nuovo progetto. Perché ok, la terza serie è sicuramente l’inferno e riguadagnare la Serie B sarebbe stata un’impresa tutt’altro che semplice. Siamo d’accordo che una piazza come Brescia meriti come minimo la cadetteria, ma dopo una stagione come la scorsa serviva letteralmente una piazza pulita.

In attesa di conoscere l’esito dei tribunali, pare ormai certo che cambierà poco o nulla nel prossimo Brescia. A cominciare dal presidente: Cellino, per quanto dica che il futuro del club non spetti più a lui, è sempre al timone. Se n’è andato Perinetti, è arrivato Castagnini come direttore sportivo, eppure ogni decisione spetta sempre al presidente.

Castagnini infatti propendeva per un cambio sulla panchina, ma alla fine ha deciso ancora Cellino confermando Gastaldello. Il tecnico è tra quelli che hanno minori colpe nella retrocessione occorsa dopo il ko contro il Cosenza, ma il non amore della piazza non è sicuramente un segnale incoraggiante dal quale ripartire.

Cellino infatti sarà ancora il bersaglio numero uno delle critiche, ma mettersi contro anche l’allenatore non porta vantaggi. E i giocatori? Nessuno l’anno scorso ha brillato, a parte Bisoli. Il capitano per impegno e voglia merita la riconferma. Ma tutti gli altri? Alcuni se ne sono andati dopo il prestito, ad altri non è stato rinnovato il contratto.

Ma tutto sommato l’ossatura della squadra è sempre quella con troppi giocatori giunti ormai a fine ciclo qui a Brescia. L’unico cedibile pare essere Cistana; l’unico infatti in grado di portare liquidità visto l’interesse di molti club di Serie A. Ayè è stato dichiarato incedibile da Cellino, mentre a molti altri verrà proposto il rinnovo.

Pochi volti nuovi, l’ennesima occasione sprecata di partire con un nuovo progetto. Ripartire da alcuni giovani come Galazzi e Olzer è una buona idea, ma gente come Ndoj, van de Looi, Ayé, Mangraviti e gli altri che ormai sono all’ombra del Cidneo da tanti anni senza mai sfondare meritavano di lasciar spazi a gente più motivata.

Vedremo il prossimo futuro cosa ci riserverà, a cominciare dalla categoria: molte decisioni dipendono dalla Serie B o dalla Lega Pro.

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