Sabato la squadra è stata danneggiata ma l’analisi va fatta sul crollo della media nelle ultime gare
Sicuramente nel match di sabato contro l’Ascoli hanno inciso le decisioni dell’arbitro Gariglio, non in una delle sue giornate migliori, ma il Giornale di Brescia in edicola oggi si focalizza su un altro aspetto che viene sottolineato da alcune settimane: da dopo la sosta delle nazionali la squadra di Pep Clotet la squadra sembra essere pervasa da un malessere.
La media punti delle rondinelle è calata drasticamente (2,5 punti nelle 6 partite prima della pausa, 0,6 punti nelle 6 partite dopo la sosta) e nonostante tutto ciò c’è un rassicurante +8 sulla zona retrocessione. Nei quattro pareggi per 1-1 c’è una cosa in comune: le fragilità di una squadra che è piena di limiti strutturali e che inizialmente mascherava bene il tutto con un atteggiamento propositivo che ora è scomparso.
I dubbi derivano anche dalla gestione e da alcune scelte: l’esclusione di Bertagnoli (sabato sarebbe tornato comodo per giocare in fascia al posto di uno spaesato Karacic che partirà per i Mondiali) per questioni contrattuali che rischiano di trascinarsi e lasciare il Brescia privo di un giocatore importante, la panchina di Moreo per il quale erano stati rifiutati 3 milioni in estate e la scelta di convocare sempre 19/20 giocatori che toglie soluzioni (Papetti in panchina sabato con l’Ascoli avrebbe fatto comodo).
In sostanza sembra che Clotet sia ancora alla ricerca di una vera e propria identità, ma c’è da fare attenzione: sabato sono arrivati i primi fischi per Cellino e, successivamente, per la squadra.
