Il Brescia deve ripartire da una parola d’ordine fondamentale: equilibrio. Contro una squadra di pari livello non bisogna commettere leggerezze
Ascoli e Brescia sono due squadre che viaggiano allo stesso ritmo, con simili ambizioni e con un gioco sparagnino. In quanto a possesso palla 51% e a reti segnate 15 le due squadre si equivalgono. Le differenze sono in fase di non possesso perché l’Ascoli ha il secondo baricentro più basso, 47.84 metri invece il Brescia aspetta alto i propri avversari 50,83 metri. Inoltre la squadra di Pep Clotet costruisce più occasioni da rete 4 a partita e trova la via della conclusione in porta per 12 volte ogni 90 minuti.
Quello che però manca alle rondinelle è l’equilibrio tra una fase e l’altra come rappresenta il coast to coast di Crngoj nell’1-1 del Venezia e persino il taglio di Jagello che ha portato al momentaneo vantaggio del Genoa.
Insomma, la sfida verrà decisa dalla fase di transizione e da come verranno contenute le scorribande bianconere sulle corsie laterali. Questo il compito dei biancazzurri.