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Penna in trasferta – Caddeo (CalcioCasteddu): “Mi aspetto una partita giocata a viso aperto da entrambe le squadre”

Il punto di vista del collega di Cagliari in vista della partita in programma alla Unipol Domus

Conto alla rovescia per la sfida tra Cagliari e Brescia che domani, con fischio d’inizio alle ore 14, si affronteranno alla Unipol Domus. Proprio in vista del match di domani abbiamo contattato Ignazio Caddeo, collega di CalcioCasteddu.it, per fare il punto della situazione in casa rossoblù e per inquadrare l’incontro valevole per la nona giornata di Serie B.

Ecco le sue dichiarazioni per la nostra rubrica Penna in Trasferta.

Come sta il Cagliari?

Il pareggio ottenuto nello scorso turno in casa del Genoa, senza subire gol in quello che può essere considerato uno scontro diretto tra le maggiori pretendi assieme al Parma alla Serie A, ha riportato fiducia e serenità. Liverani, che ha dovuto far fronte ad una dolorosa vicenda personale, è stato sempre difeso dalla società. Può lavorare serenamente. Ma è chiaro che, dopo la retrocessione, l’ambiente si aspetta tanto. Va considerata la particolarità della B. Sono d’accordo col tecnico quando dice che il vero campionato inizia a marzo“.

Quali le soluzioni per ovviare alla sterilità offensiva?

Il problema del gol per una squadra che punta al massimo obiettivo, non può ovviamente essere di poco conto. Va asserito che 7 in otto giornate sono pochini. Ma in alcune contese Lapadula e Pavoletti in primis si sono divorati reti più difficili da sbagliare che segnare. Liverani le sta provando tutte. Non mi stupirei se domani i due attaccanti appena citati partissero titolari “.

Quale il punto di forza della compagine sarda?

Se togliamo la brutta sbandata di due settimane fa in casa col Venezia, la difesa offre garanzie. In casa del Genoa si è vista solidità. Ovviamente va migliorata l’intesa tra mezzeria e reparto avanzato“.

Che partita sarà quella di domani?

Giocata a viso aperto da entrambe. Il Cagliari vuole tornare a vincere in casa, dopo i due ko di fila e dare un segnale importante, mentre il Brescia vuole dimostrare che le ultime due partite non devono aver lasciato il segno“.

Quale accoglienza per il presidente Cellino?

22 anni di presidenza tra il 1992 e il 2014 hanno lasciato il segno. Con lui c’è amore e odio da parte della piazza, con certamente l’amore che prevale. Una semifinale di Coppa Uefa con l’Inter, l’intuizione come con Suazo di poter portare a Cagliari giocatori importanti. Quello che lo penalizza è l’essere istintivo. Ciò lo porta a fare cose di cui si pente dopo averle fatte, come a Brescia con Corini e Inzaghi, ma per un club mette l’anima. Da Cagliari è andato via per le vicende giudiziaria sullo stadio che avrebbe voluto fare in tempi brevi. Ma la burocrazia, a mio avviso uno dei grandi mali della nostra Italia, penalizza non poco. Basti pensare che Giulini attende da anni per costruire il nuovo stadio al posto del Sant’Elia abbandonato da anni“.

 

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