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Penna in trasferta – Pantano (AléFrosinone): “Grosso ha messo in mostra un gioco spumeggiante”

Il Frosinone di Fabio Grosso viene da due sconfitte consecutive che però non hanno compromesso un posto in zona playoff

In vista di Brescia-Frosinone abbiamo intervistato il collega di “AléFrosinone” Stefano Pantano per parlare della situazione dei ciociari e delle aspettative attorno a questa partita valida per la ventiquattresima giornata del campionato di Serie B.

Com’è stato il cammino di avvicinamento dei ciociari all’incontro contro il Brescia? “I giallazzurri vengono da due sconfitte di fila, maturate però in maniera diversa. Con il Perugia è venuto a mancare l’atteggiamento che ha contraddistinto la squadra di Grosso nell’arco di questa stagione. Gli umbri sono stati bravi ad approfittare della giornata no del Frosinone, che è tornato a casa con tre gol sul groppone. Contro il Como, invece, i ciociari sono partiti bene ma, alla prima occasione, sono andati in svantaggio per via dell’eurogol di Gliozzi. Una volta trovato il pari, un errore del singolo ha permesso ai lariani di bucare per la seconda volta Ravaglia. Poi nella ripresa il Frosinone era stanco e ha faticato contro un avversario che si è chiuso benissimo. Ci sono state due ghiotte occasioni ma è mancato il giusto guizzo agli avanti canarini.”

Nonostante le ultime due sconfitte, il Frosinone è in linea con gli obiettivi di inizio stagione. Quanto la piazza crede nei playoff e nella promozione? “La piazza è consapevole delle potenzialità della squadra. I playoff sono un obiettivo alla portata della formazione di mister Grosso, al quale va dato il merito di aver amalgamato bene un gruppo in larga parte nuovo. Il Frosinone ha espresso finora un ottimo gioco, l’auspicio dei tifosi è che possa continuare così e arrivare a giocarsi i playoff.”

Gatti e Zerbin sono state le due rivelazioni del campionato. Ti aspettavi la loro esplosione? “Parto dal difensore: si è trattato di un colpo da maestro del direttore Angelozzi. Ho avuto modo di vederlo sin dalle prime amichevoli e mi aveva impressionato da subito per la grinta, la “fame” e la prepotenza fisica che mette in campo. Certo, il passaggio alla Juventus in nemmeno sei mesi è qualcosa di incredibile però le potenzialità del ragazzo erano evidenti sin da luglio. Passando a Zerbin, si è trattato di una piacevole scoperta. Dopo il gol all’esordio in campionato con il Parma, si era un po’ eclissato ma da dicembre in poi si è imposto come titolare mettendo a segno ben cinque reti. Salta l’uomo e vede la porta, ha margini di crescita importanti. Peccato che sia approdato al Frosinone soltanto in prestito.”

Grosso, che ha allenato per poche giornate anche il Brescia tre anni fa, ha finalmente trovato la sua giusta dimensione. Come lo valuti? “Lo scorso anno è subentrato in un momento critico per la squadra. Dopo aver sfiorato la Serie A, nel giro di pochi mesi il Frosinone era finito a giocarsi la salvezza. Grosso è stato bravo a ricompattare l’ambiente e a dare serenità alla squadra. Quest’anno ha messo in mostra un gioco a tratti spumeggiante e i risultati nel girone d’andata gli hanno dato ragione. A mio avviso il merito principale del mister è stato quello di aver riacceso l’entusiasmo in una piazza storicamente “calda” come Frosinone.”

Quali sono i punti di forza e i punti deboli del Frosinone? “Tra i punti di forza dico l’organizzazione di gioco e poi la presenza di alcuni singoli che fanno la differenza, uno su tutti Federico Gatti. Tra i punti deboli dico la “coperta corta” in alcuni ruoli cardine: mi riferisco ai terzini – con Zampano e Cotali costretti agli straordinari – e in regia, dove c’è il solo Ricci, con Boloca che deve adattarsi in caso di necessità dopo la cessione di Maiello nel mercato invernale.”

Quali sono i giocatori più temibili del Brescia? “Nella gara d’andata si è messo in evidenza Moreo, che già quando giocava con l’Empoli era andato a segno contro il Frosinone. È un giocatore forte fisicamente e tecnicamente: nel caso in cui sia della sfida, sarà un brutto cliente per il Frosinone. Poi non posso non menzionare Palacio che a 40 anni riesce ancora a ben figurare ad alti livelli. Entrando a gara in corso, può spaccare la partita.”

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