La lettera del gemello pubblicata dal Giornale di Brescia
A margine del ventennale della scomparsa di Vittorio Mero il Giornale di Brescia ha pubblicato ieri, tra gli altri contributi, anche una lettera di Emanuele Filippini, il “gemello E”. Di seguito un estratto.
ALLEGRIA – “Caos e casino, casino e caos, questo era Vittorio la prima volta che l’ho conosciuto! Selezione di serie C, lui nello spogliatoio era questo caos e casino, forse anche in campo qualche volta ma sempre con la voglia di divertirsi e dare il massimo. Lo so bene perché per due anni abbiamo condiviso anche la camera nei ritiri e non mi sono mai annoiato una volta con lui, forse qualche volta quando faceva mille domande per la partita che andavamo ad affrontare, per un misto di insicurezza e voglia di fare bene. Alla fine era più la seconda perché in campo era una garanzia!”
MANCANZA – “Mi manca molto questa sua esuberanza, mi manca sentire il suo cavallo di battaglia al karaoke, “Rose rosse” di Ranieri. Era intonato per fortuna! Sono già passati 20 anni ma è come se fosse ieri. Me lo immagino mentre canta e ride per fare squadra, per fare spogliatoio con qualcuno giù di morale. Lassù per chi ci crede, ma io da quel mio primo gol in A a Lecce, 1-3 al novantesimo (il 13, suo numero di maglia, che si ripete) credo un po’ di più nel segno di qalcosa più grande di noi. Forza Vittorio Forza Brescia sempre!”