L’ex esterno del Brescia racconta della sua avventura con le rondinelle

Oggi Marius Stankevicius, che ha giocato con i biancazzurri dal 2002 al 2008, compie 40 anni. Sul quotidiano Bresciaoggi è riportata un’intervista realizzata da Alessandro Maffessoli.

IDEA BRESCIA. “Dopo una partita pareggiata dalla mia nazionale, la Lituania, contro l’Italia. Alla fine mi chiesero la disponibilità di venire in Italia. Il desiderio di venire a Brescia ha avuto la meglio su tutto il resto. Avevo già trovato un accordo quinquennale con la Lokomotiv Mosca. E’ una scelta che rifarei“.

IMPATTO A BRESCIA. “Stupendo. Ero arrivato nella squadra più forte della storia del Brescia. Penso a Guardiola, Baggio, Petruzzi, Calori, Mangone, Schopp, Toni e i gemelli Filippini. Non potevo credere che quell’occasione stava capitando proprio a me. All’inizio si vedeva la differenza di qualità con i compagni. Ho dimostrato che si può sempre migliorare. Non è vero che se non impari da piccolo determinate cose, poi non cresci. Volontà, impegno e spirito di sacrificio fanno tanto“.

PARTITE CON IL BRESCIA DA RIGIOCARE. “Tra le gare memorabili metto i derby contro l’Atalanta, perché ti caricano e ti regalano grandi stimoli. E non vorrei rigiocare altre partite, nemmeno quelle perse. Perché la sconfitta fa crescere e fa parte del processo di maturazione“.

ESPERIENZA DA ALLENATORE AL LUMEZZANE. “Dovevamo vincere e siamo arrivati primi. Purtroppo siamo mancati nello spareggio. I nostri avversari si sono dimostrati più squadra in quel frangente, però i ragazzi hanno dato tutto“.

RICORDO DI BRESCIA. “Stupendo. Vivo in provincia, ho tanti amici qui. Sento spesso i gemelli Filippini, ma anche Edo Piovani, Stefano Felona il dottor Fabio De Nard“.

IL NUOVO BRESCIA. “Ho sempre seguito la squadra con affetto. Il progetto di Cellino è diverso rispetto a quello di Corioni, ma vedo esperienza e volontà per fare bene. Sarebbe bello poter ripercorrere quanto prima i tempi che ho avuto modo di vivere da calciatore“.