Brescia salvo ai rigori dopo la rimonta all’ultima giornata
Ricorre oggi il “lieto fine” di una delle stagioni più difficili della storia del Brescia. Il 24 giugno 1989 si gioca il celebre “spareggio di Cesena” contro l’Empoli, agganciato all’ultima giornata dalle Rondinelle allenate da Vincenzo Guerini, esonerato e poi tornato a 10 partite dalla fine. A novanta minuti dal termine della stagione regolare la classifica diceva Padova e Monza 34 punti (e al riparo), Empoli 33, Brescia 32 dopo una disperata risalita nelle ultime giornate, Sambenedettese 31: biancoblù quartultimi a un passo dalla C1, ma la vittoria per 3-1 all’ultima giornata con il Messina unita al pari dei toscani con l’Ancona già salvo porta allo spareggio in campo neutro.
Neutro per modo di dire, visto che il Manuzzi di Cesena è la “casa” di uno dei gemellaggi storici della tifoseria bresciana: la grande maggioranza degli oltre 7000 presenti è composta da bresciani e romagnoli e di fatto si gioca in casa. I tempi regolamentari finiscono 0-0, i supplementari anche: ai rigori però il Brescia è più freddo. Segnano Turchetta e Corini, Bonometti sbaglia ma l’Empoli si fa parare due rigori da Zaninelli e fallisce il terzo. Sul dischetto va Zoratto, 3-0 e titoli di coda: il Brescia rimane in serie cadetta.
