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Caso Cellino: gli inquirenti al lavoro sui telefoni

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Dopo le perquisizioni di venerdì gli inquirenti iniziano oggi a controllare i telefoni e i computer del presidente Cellino e delle altre persone coinvolte

La Guardia di Finanza inizia oggi a lavorare sul materiale perquisito venerdì a Massimo Cellino, al sindaco di Torbole Roberta Sisti e all’assessore ai lavori pubblici Ometto.

Come scrive il Giornale di Brescia il presidente delle rondinelle è accusato di esterovestizione, evasione, autoriciclaggio e turbata libertà degli incanti per l’acquisto a Torbole Casaglia dell’area dove è stato costruito il centro sportivo di Torbole Casaglia. La Procura ha chiesto al gip la proroga delle indagini per altri sei mesi.

L’inchiesta – scrive il quotidiano – è iniziata circa un anno fa dopo alcuni accertamenti delle Fiamme Gialle in merito alla gestione della società da parte del patron sardo. Secondo gli inquirenti sembra che Cellino gestisca gli affari attraverso realtà con sede all’estero, ma che in verità operano in Italia. Tutto questo per non pagare il Fisco.

Anche il Brescia Calcio è controllato da una società a sua volta controllata dalla capofila che ha sede nel Regno Unito, così anche la gestione ordinaria del club è finita sotto la lente di ingrandimento: secondo le ipotesi accusatorie Cellino avrebbe omesso di versare al Fisco, autoriciclando il denaro.

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