La centrocampista classe ’95 milita nel Brescia Femminile da tre stagioni con un bottino di 12 reti
Tra i volti storici del Brescia femminile c’è Chiara Massussi, centrocampista approdata a Brescia dopo tre anni all’Orobica. Ci ha raccontato in esclusiva il suo primo approccio al mondo del calcio e la successiva scalata fino ad arrivare al campionato di B con il Brescia.
A che età ha iniziato a giocare a calcio? “A cinque anni nella squadra dell’oratorio del mio paese che è Fornaci. Ho iniziato con i maschi fino ai 14 anni per poi passare nella squadra del Manerbio Femminile e l’anno successivo sono approdata nel Brescia dove ho fatto le giovanili. Ho esordito in prima squadra a 18 anni. Ho cominciato ad innamorarmi di questo sport seguendo mio fratello, ma devo anche ringraziare i miei genitori che non hanno avuto nessuna esitazione nel farmi provare il calcio.”
È soddisfatta della sua stagione finora? “Se devo essere sincera non sono molto soddisfatta: ovviamente per noi calciatori e calciatrici giocare è come l’aria, ma quest’anno siamo in tante e c’è un modulo diverso. Mi sono ritrovata così a giocare poco e personalmente non è il massimo, mentre a livello di squadra e società non posso lamentarmi di nulla.”
La vostra prossima avversaria sarà il Tavagnacco, che partita si aspetta? “Sarà molto tosta: il Tavagnacco viene da tanti in Serie A e anche se ha perso molte giocatrici forti, ne ha acquistate altrettante molto promettenti. Hanno individualità importanti, ma anche noi non siamo da meno: sarà una gara difficile e combattuta, come lo è stata l’andata: giocheremo entrambe per vincere.”
A livello di squadra dove vi siete prefissati di arrivare? E a livello personale? “Il primo obiettivo è la salvezza: da neopromossa, è ovvio non pensare ad altro. Ovviamente noi ambiamo a qualcosa di più alto. A livello personale voglio aiutare la squadra: il mio obiettivo di ogni anno è migliorarmi continuamente limando i miei punti deboli. Sono a disposizione del mister: gli obiettivi personali vanno di pari passo con quelli della squadra.”
Nel modo di stare in campo si ispira a qualche giocatrice o giocatore in particolare? “Mi è sempre piaciuta come calciatrice Barbara Bonansea, ho anche avuto l’onore di potermici allenare insieme. Mi ha sempre impressionato, ha una tecnica sopraffina abbinata a una velocità fuori dal normale.”
Come si divide la sua vita fuori dal calcio giocato? “Tra allenamenti e lavoro: sono un’impiegata in un’azienda e come stacco, corro immediatamente al campo. Oltre al calcio e al lavoro mi piace molto stare con gli amici e giocare ai videogiochi, è una mia grande passione. Una vita normalissima insomma.”
