Come scrive Bresciaoggi, mai come stavolta lo slogan «il Brescia ai bresciani» non deve essere vuoto, fine a se stesso, parole buone solo per ingolosire una piazza scornata dalla fine della sua squadra di calcio, 114 anni di storia appallottolata e gettata nel cestino dal mancato pagamento entro il 6 giugno di 3 milioni di euro. Briciole per chi ha sempre esibito la solidità economica delle sue società. «Il Brescia ai bresciani» lo si è sentito troppe volte in questi anni. Ma stavolta si sta lavorando perché la società del futuro abbia una dirigenza a chilometro zero.
Giuseppe Pasini è il capofila dell’operazione che ha come obiettivi: 1) permettere a Brescia di continuare ad avere una squadra di calcio tra i professionisti; 2) costruire una società strutturata, che garantisca una continuità di gestione pluriennale. Il leader del gruppo siderurgico Feralpi, che ha sede a Lonato, lunedì scorso ha incontrato a Palazzo Loggia la sindaca Laura Castelletti. Da quel giorno i contatti tra Pasini, la prima cittadina di Brescia, gli assessori Alessandro Cantoni (sport) e Marco Garza (bilancio), presenti anche al primo summit, sono quotidiani anche se non in presenza. L’appoggio dell’Amministrazione all’operazione-Pasini è totale, ma lo stesso Pasini non vuole restare solo sia nel sostenere economicamente il progetto ma soprattutto vuole avere al suo fianco Brescia. A partire da chi la guida, cioè l’Amministrazione comunale, ma anche il territorio, i colleghi imprenditori.Il desiderio di Palazzo Loggia è chiaro: un patto di brescianità per unire energie e risorse economiche sì, ma anche umane, fatte di valori condivisi.