Come riporta Bresciaoggi, a tredici giornate dalla conclusione il destino del campionato del Brescia dipenderà in buonissima parte dalla ritrovata prolificità o meno degli attaccanti. Il loro rendimento sottoporta al momento è insufficiente e in alcuni casi c’è l’attenuante degli infortuni, che non riguarda soltanto il reparto avanzato. Moncini, capocannoniere della scorsa stagione con 12 reti complessive (11 in campionato, una nei play-off) è l’esempio: finora, causa pubalgia e, ultimamente, squalifica e febbre, ha giocato solo il 25 per cento del tempo totale, il 24 da titolare: 543 minuti con 14 presenze e 4 reti, una ogni 143.
Se le punte iniziassero a segnare, o meglio a essere messe nelle condizioni di far male agli avversari? Moncini, a quota 4, è il bomber più prolifico. Borrelli ha siglato 3 reti in 21 gare in 1496 minuti, una ogni 499. Stesso bottino per Bianchi, ma con 16 presenze e 402 minuti in campo, un gol ogni 134. Juric è fermo alla doppietta del 14 settembre al Frosinone. Le presenze sono 21, i minuti 1.154, sinonimo di una rete 577 minuti.
Tenere la porta inviolata è la base, ma ora servono i gol delle punte. Il destino della stagione del Brescia dipende in gran parte da questo.